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Da una carriera di successo e ultraventennale nel Gruppo Rinascente al lancio del primo Concept Store a insegna Erbert: storia di Enrico Capoferri, imprenditore del network di Oltre Venture.

Enrico Capoferri, una laurea in Economia Aziendale alla Bocconi e oltre venticinque anni di esperienza nel mondo della Grande Distribuzione Organizzata prima di fondare la propria azienda: questa è la storia di uno degli imprenditori di punta del nostro network, fondatore e CEO di EatRight, l’azienda da cui è nato il primo Concept Store a insegna Erbert con il sostegno di Oltre Venture, il quale oggi viaggia verso il primo, importante traguardo dei diecimila piatti pronti venduti a settimana.

Qual è stata la tua carriera prima di fondare Erbert?

Dopo la laurea in Bocconi ho avuto l’opportunità di cominciare a lavorare fin da subito presso il Gruppo Rinascente. La svolta è avvenuta nel 1995 quando per conto di Rinascente mi sono trasferito nelle Marche per seguire un’importante acquisizione di un Gruppo Gdo locale: l’esperienza, durata tre anni, è stata un’accelerazione determinante per la mia carriera e mi ha portato a diventare – a soli ventotto anni – responsabile amministrativo del Gruppo acquisito composto da trenta società e con oltre 50 collaboratori da gestire.

Quali sono state le esperienze più importanti per diventare imprenditore?

Dopo una breve esperienza presso il Gruppo Dalmine, sono rientrato in Rinascente dedicandomi al controllo di gestione della Società dei Supermercati (SMA Spa) e ho assunto in seguito la responsabilità della Direzione Commerciale della stessa. Queste due esperienze mi hanno dato la possibilità di toccare con mano e vivere da dentro tutte le aree di una società retail: dalla scelta dei prodotti alla logistica, dalla relazione con i fornitori agli aspetti commerciali, ho avuto modo di accumulare un’esperienza profonda e articolata di come funziona un’azienda del settore retail alimentare.

Perché hai deciso di intraprendere il percorso da imprenditore con Oltre Venture?

Per due motivi: da un lato i cambiamenti organizzativi e di governance intervenuti nella società dove lavoravo non mi soddisfacevano; dall’altro perché avevo la mia idea, il “mio sogno” nel cassetto: il progetto Erbert.
Vivendo da vicino e da dentro il mondo della spesa, conoscendone lacune e limiti e studiando ogni giorno per lavoro le aspettative e le esigenze dei clienti, mi resi conto che sempre di più cresceva nella gente l’attenzione per ciò che mangiamo e per il benessere che può derivare da una sana alimentazione. Da qui nasce il progetto Erbert: rendere facile mangiare bene, sano e con gusto tutti i giorni.

Come è cambiata la tua vita da quando sei diventato imprenditore?

Gli orari erano già “impossibili” prima, così come il senso di responsabilità. Quello che veramente è cambiato di più è la velocità e la rapidità nel decidere e fare accadere le cose: l’unità tempo è la settimana, il mese è il tempo per vedere realizzato un progetto, mentre ’anno non viene mai citato nelle nostre decisioni. In un caffè vengono prese dieci decisioni e magari al caffè del giorno dopo ne vengono cambiate cinque… è un vortice esaltante, che mi ha fatto maturare la convinzione che l’esperienza in una startup debba essere un passaggio obbligato per chiunque voglia intraprendere una carriera manageriale.