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Intervista a Luca Foresti, CEO del Centro Medico Santagostino, nel decennale della fondazione dell’azienda creata da Oltre Venture: “stiamo diventando un’istituzione sistemica”.

Sedici centri medici aperti, un migliaio tra dipendenti e medici suddivisi in 217 ambulatori, per un totale di oltre 340 mila pazienti presi in carico dal 2009, con un tasso di reclamo inferiore allo 0,20% su un totale di 868 mila prestazioni erogate negli ultimi 12 mesi. Il tutto mantenendo invariati i prezzi, pur continuando a fornire un servizio di altissima qualità e riducendo al minimo i tempi di attesa dopo la prenotazione.

È questa la fotografia più recente scattata nell’annual report 2018 del Centro Medico Santagostino, inserito dal Financial Times tra le 1.000 aziende a più rapida crescita a livello europeo, fondato e sostenuto da Oltre Venture e diretto dal 2010 dall’amministratore delegato Luca Foresti. L’azienda ha realizzato un modello che offre un rapporto qualità-prezzo unico.

Luca, qual è stato il percorso professionale che ti ha portato a diventare amministratore delegato del Centro Medico Santagostino?

La mia storia e quella del Centro Medico Santagostino si sono incrociate nel 2010, pochi mesi dopo l’apertura della prima sede in piazza Santagostino da cui abbiamo preso il nome. Dopo la laurea in fisica, tre anni di dottorato in matematica finanziaria alla Scuola Normale Superiore e cinque anni di esperienza all’estero ho ricevuto la chiamata di Luciano Balbo, presidente e fondatore di Oltre Venture e del Centro Medico Santagostino. Da quella chiamata sono passati nove anni, durante i quali ci siamo messi nelle condizioni di poter crescere facendo affidamento sulle nostre sole risorse.

Luca Foresti, CEO del Centro Medico Santagostino.

Luca Foresti, CEO del Centro Medico Santagostino.

Per quale motivo il Centro Medico Santagostino è considerato un’azienda a forte impatto sociale?

Un’iniziativa come il Centro Medico fa parte a pieno titolo del mondo dell’impact investing in virtù della sperimentazione continua che da dieci anni rappresenta il nostro “marchio di fabbrica”. Ragioniamo in termini di sperimentazione, verifica, e innovazione, integrando nell’esperienza ambulatoriale quelle tecnologie e best practice che si sono rivelate di successo in altri settori (dalle prenotazioni online, ai pagamenti automatici, all’archivio dati in cloud), con l’obiettivo di sviluppare soluzioni concrete ai bisogni delle persone.

Qual è stato il ruolo di Oltre Venture in questa impresa?

Oltre Venture rappresenta ben più di un investitore. Con Luciano Balbo abbiamo lavorato fianco a fianco in tutti questi anni, confrontandoci in maniera critica ma costruttiva su tutte le più importanti decisioni da prendere, dalla scelta dei migliori fornitori allo sviluppo del network dei medici. Fare startup, anche in ambito sanitario, significa camminare avvolti da una fitta coltre di nebbia: avere un compagno di viaggio spesso è l’unico modo per vederci chiaro.

Quali sono state le maggiori novità degli ultimi anni?

Dopo essere diventati leader di settore a Milano abbiamo aperto i nostri primi centri a Bologna e Brescia, senza tuttavia replicare tale e quale il modello che ha avuto così tanto successo in Lombardia. Il nostro approccio si basa su uno studio attento e ragionato della clientela, della disponibilità di medici e delle regole del sistema sanitario locale: da un certo punto di vista, è come essere tornati alla fase di “startup”.

Quale futuro vedi per l’offerta di servizi sanitari?

In un Paese che ha, complessivamente parlando, uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, la disparità di trattamento dei pazienti tra i diversi territori è sempre più ampia. I medici sono sempre di meno, tendono a preferire la carriera ospedaliera rispetto a quella sul territorio, mentre cresce la domanda di servizi sanitari di base e in prossimità. In questo contesto il Centro Medico Santagostino si pone come nuova istituzione sistemica: senza percepire risorse pubbliche, collaboriamo con il SSN per gestire i pazienti nella totalità dei loro bisogni.